PUBBLICATO DA HDFASHION / 4 settembre 2025

Incontra i vincitori del Premio LVMH

Chi ha detto che la rentrée non porta con sé sorprese? Settembre a Parigi segna l'annuncio dei vincitori del Premio LVMH, uno dei riconoscimenti più prestigiosi per gli stilisti emergenti. La 12a edizione del Premio per Giovani Stilisti è stata più grande e audace che mai, con oltre 2,300 candidature provenienti da tutto il mondo. La rosa dei candidati di quest'anno rappresentava 15 paesi, trasformando la competizione in una vera e propria sfida di stile internazionale.

Mercoledì, presso la Fondation Louis Vuitton di Parigi, la giuria d'élite, composta da designer di spicco del gruppo LVMH come Jonathan Anderson, Phoebe Philo, Pharrell Williams, Nigo, Stella McCartney e Silvia Venturini Fendi, insieme ai dirigenti aziendali Sidney Toledano, Jean-Paul Claverie e Delphine Arnault, ha unito creatività e strategia per giungere alla propria scelta.

Quindi, chi sono i fortunati vincitori?

Il giapponese Soshi Otsuki è stato insignito del Premio LVMH principale, ricevendo 400,000 euro e un anno di tutoraggio personalizzato da parte dei dirigenti LVMH. La sua filosofia stilistica nasce dalla passione per le arti performative classiche giapponesi (da adolescente ha praticato il judo, che ha plasmato sia la sua visione della vita che la sua comprensione del corpo). Otsuki è specializzato in sartoria e abbigliamento maschile di precisione: silhouette essenziali e contemporanee, intrise di elementi tradizionali giapponesi come maniche a kimono, cinture da judo e rosari. Spalle ampie, giacche scolpite, pantaloni ampi, tasche nascoste con lacci e drappeggi delicati. La giuria è stata sedotta dalla sua padronanza tecnica (era uno dei concorrenti più esperti) e dalla chiarezza del suo messaggio: abiti pratici e portabili che conferiscono a chi li indossa un senso di presenza e controllo.

Soshi Otsuki Soshi Otsuki

Nel frattempo, il designer londinese Steve O. Smith si è portato a casa il Premio Karl Lagerfeld (200,000 euro e un anno di tutoraggio personalizzato). Il suo lavoro esplora l'intersezione tra disegno e costruzione del capo. Durante i suoi anni alla Central Saint Martins, ha sviluppato un processo distintivo che utilizza l'applicazione di tessuto e il taglio preciso dei modelli per tradurre gli schizzi in linee vive e indossabili. I suoi abiti catturano il movimento come se fossero stati disegnati a mano. Fedele alla sua filosofia di sostenibilità, Smith produce solo capi su misura per una clientela selezionata.

Steve O Smith Steve O Smith

Infine, Torishéju Dumi, anche lei residente a Londra, ha vinto il Premio Savoir-Faire di quest'anno (200,000 euro e un programma di tutoraggio), consegnatole dall'attrice francese Camille Cottin. Laureata alla Central Saint Martins, fonde la passione della madre per il design e l'arte del XIX secolo con la sua educazione cattolica nigeriano-brasiliana, intrecciando folklore e tradizione nelle sue creazioni. Il suo lavoro offre un dialogo tra abbigliamento femminile e maschile, realizzato con tessuti di scarto e trasformato in capi lungimiranti e narrativi. Curiosità: Torishéju ha lavorato da Céline sotto la direzione di Phoebe Philo, che faceva parte della giuria di quest'anno. E la sua vittoria, dopo la recente nomina di Rachel Scott a direttore creativo di Proenza Schouler, segna un momento significativo per le stiliste in un settore a predominanza maschile.

Torishéju Dumi Torishéju Dumi

Per gentile concessione: LVMH

Testo: Lidia Ageeva